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Azione di Progetto n.1

Il tratto di costa che va da “Sant’Erasmo” alla “Bandita”
L’area sicuramente a maggior degrado presente nella città di Palermo si trova a ridosso del centro storico e costituisce una naturale via di accesso alla città.

Per tale ragione l’inizio di un recupero organico finalizzato ad un turismo di qualità costituisce un passaggio ineludibile per disegnare la “Nuova Palermo”.

In questa prospettiva, la realizzazione del porto turistico di Sant’Erasmo, (circa 250 nuovi posti barca), rappresenta un intervento prioritario, tra l’altro previsto dal piano Regionale dei porti turistici e dal piano Regolatore portuale.

Condizione essenziale per il successo dell’iniziativa è però la dotazione del porto turistico di adeguati spazi funzionali all’attività del porto stesso.

A tal fine appare opportuna : a) la riconversione dell’edificio limitrofo ( “Cd Padre Messina”) in struttura a servizio del porto, sia con fini turistico ricettivi,(un albergo di qualità) sia con spazi (quali club house, ristorante) in grado di elevare il livello qualitativo della struttura; b) dotare il porto di adeguati parcheggi (un primo, interrato, si potrebbe prevedere proprio a Sant’Erasmo ed un secondo in prossimità della zona della Bandita) al fine di garantire una migliore viabilità, a detto tratto di costa.

Tale intervento dovrebbe, poi, essere collegato alla realizzazione di una strada interrata che colleghi i due siti al fine di pedonalizzare tutto il waterfront; ciò consentirebbe di rendere fruibile in maniera totalmente diversa tutto il litorale, garantendone un utilizzo simile a quello di numerosissime città mondiali in cui il “waterfront” rappresenta un elemento di richiamo internazionale.

Successivamente, la realizzazione dell’ampliamento del porto della Bandita (già previsto nel piano dei porti), da destinare anch’esso a porto turistico, della dimensione di almeno 500 posti barca, completerebbe il disegno sul “fronte orientale”.

Definito il nuovo rapporto col mare della Città, lo stesso andrebbe potenziato con la previsione, nelle aree limitrofe, di spazi a supporto delle attività produttive legate alla nautica da diporto, che potrebbero anche essere realizzate su tratti di costa artificiali con materiali di risulta provenienti dalla realizzazione delle opere stesse.

Da quanto richiamato è evidente che la riqualificazione dell’intera zona comporterà l’esproprio e la demolizione di tutti gli edifici che non abbiano alcuna valenza storica al fine di consentire una parziale ricostruzione in grado di migliorare e riqualificare l’intera zona.

La realizzazione di un nuovo mix funzionale di destinazioni dal punto di vista urbanistico ed edilizio che garantiscano all’iniziativa un interessante appeal economico e la rendano sostenibile anche dal punto di vista qualitativo estetico è, infatti, l’obiettivo finale della “riqualificazione” della costa.

In particolare dovrebbero essere privilegiate destinazioni di tipo residenziale-turistico di qualità, nonché attività di servizi e attività commerciali e produttive legate alla nautica da diporto, le quali potrebbero diventare un nuovo volano economico per la città.

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