Testata

Un paese troppo lungo

Foto Un paese troppo lungo

L'unità nazionale del nostro paese è sempre stata malsicura, minacciata, mai veramente attuata. E non si può certo dire che in questi anni, così vicini al 150° anniversario dell'Unità, il problema si stia risolvendo; anzi, sono sempre più forti quelle spinte che, in forme storiche sempre diverse, hanno puntato a una dissoluzione dello stato unitario. Forse il problema, come già avevano capito gli Arabi, che non riuscirono mai a conquistare tutta la penisola, è che l'Italia è un paese troppo lungo. Se ci fu un momento in cui avrebbe potuto essere il Sud, unificato dai Normanni e dagli Svevi, a costituire il nucleo e il motore dell'unità italiana, quell'occasione sfumò e ciò che non riuscì a Federico II dovette aspettare l'Ottocento per essere compiuto. Da subito il grande movimento del Risorgimento rischiò di invischiarsi nella palude dell'anti-risorgimento, ma se i pericoli per l'unità italiana furono nei secoli scorsi il nazionalismo violento e oppressivo del fascismo, o il potere temporale della Chiesa cattolica, non si può dire che oggi manchino le minacce, da una forma di populismo privatistico antagonista del sentimento patriottico, a una decomposizione del tessuto nazionale, presente al Nord in forme provocatorie ma tutto sommato pacifiche, e incombente al Sud nella secessione criminale delle mafie. Eppure, secondo Ruffolo, una speranza c'è. «Realizzare attorno a un progetto nuovo di unità nazionale una vasta rete di solidarietà sarebbe il segno che la "gente", oggi abbandonata all'autoritratto sterile dei sondaggi, può ancora trasformarsi, riconoscendosi nel suo passato, impegnandosi nella costruzione del suo futuro, in "popolo"».

Giorgio Ruffolo, economista ed esponente di primo piano del riformismo italiano, ha lavorato tra l'altro all'Eni di Enrico Mattei e all'Ocse. È stato ministro dell'Ambiente dal 1987 al 1992 e deputato socialista a Montecitorio e al Parlamento europeo, fondando nel 1981 il Centro Europa Ricerche di cui è tuttora presidente. Per Einaudi ha pubblicato La grande impresa nella società moderna (1967), Cuori e denari (1999), Quando l'Italia era una superpotenza (2004), Lo specchio del diavolo, una storia dell'economia dal paradiso terrestre all'inferno della finanza (2006), Il capitalismo ha i secoli contati (2008 e 2009) e Un paese troppo lungo (2009). Scrive su «la Repubblica» e «L'espresso».

 

I Guru

La Terza Rivoluzione Industriale

La Terza Rivoluzione Industriale

Centomila punture di spillo

Centomila punture di spillo

L'economia giusta

L'economia giusta



Terroni

Terroni

Slow Economy

Slow Economy

Sopravvivere alla crisi

Sopravvivere alla crisi

Consumo dunque sono

Consumo dunque sono

La Vita Autentica

La Vita Autentica

Foto Un paese troppo lungo

Le vite che non possiamo permetterci

Giu al sud

Giu al sud

Mezzogiorno a Tradimento

Mezzogiorno a Tradimento

Liberare la crescita

Liberare la crescita

Un Paese troppo lungo

Un Paese troppo lungo

Le sette regole per avere successo

Le sette regole per avere successo